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SESSO E POTERE – PARTE 5
di xxpedroxx
04.07.2016 |
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"Arrivammo al cancello dell’abitazione, al centro dell’inferriata vi era un logo in ferro battuto, mi accorsi immediatamente che era identico al pendaglio che..."
OGNI RIFERIMENTO A COSE E PERSONE E' PURAMENTE CASUALEAlle Ore 12.45 atterrammo all’aeroporto di Ginevra, inviai un messaggio a Giulio per rassicurarlo del mio arrivo, ritirammo il bagaglio ed all’uscita dall’aeroporto trovammo ad aspettarci una Mercedes nera con tanto di autista.
Durante il viaggio in macchina Denise mi spiegò quali sarebbero stati i miei impegni in quei giorni, avrebbe dovuto farlo durante il volo ma … diciamo che avevamo avuto altro da fare, in buona sostanza avrei dovuto raccogliere tutti i dati dei fatturati per esaminare quali fossero i clienti primari dell’azienda assorbita, annotarne i volumi di acquisto e le frequenze d’ordine, una volta tornata in patria avrei dovuto analizzare quei dati e pianificare una strategia di marketing che uniformasse le politiche di vendita della UTICA, così si chiamava la società in questione, e creare un sistema tale per cui gli interessi della nuova azienda non cozzassero con quelli di alcune altre consociate di proprietà della Bonanni.
La UTICA era un’azienda che si occupava di meccanica di precisione, la proprietà era di un industriale brasiliano, un certo Mr. Pedro Cardozo, un individuo che Denise mi disse avere un passato burrascoso ed una fedina penale che più volte aveva avuto bisogno di una ripulita da parte delle conoscenze politiche dell’uomo. Denise era informatissima su tutta la vicenda, non avevo ancora capito quali fossero le sue reali funzioni all’interno dell’azienda, inizialmente pensai che fosse la semplice dama di compagnia della Bonanni, ma ora, visto anche il linguaggio tecnico che utilizzava per descrivermi le circostanze, incominciai a chiedermi qualcosa in più su di Lei e su cosa realmente facesse … non ci pensai due volte e le chiesi:
“Scusa Denise, ma tutte queste cose te le ha raccontate la Bonanni?”
“No tesoro, in realtà sono io che ho informato la Bonanni dei particolari relativi ai soggetti in questione, è mio compito raccogliere informazioni sui nostri clienti, concorrenti … a volte anche sui nostri collaboratori”
“ah, quindi saresti una specie di Spia internazionale!?!”
Ridacchiando mi rispose “No Barbara, io sono semplicemente una persona molto curiosa, lo ero anche da piccola, quindi mi diverte e mi riesce facile fare ricerche sulle persone, scovare i loro segreti e farli miei, sono brava a farlo sai, e poi sono inglese e gli inglesi hanno il Gossip nel sangue”
“interessante, e dimmi, saprai anche un sacco di cose sulla Bonanni allora?”
Denise fece un gesto con il capo ricordandomi la presenza dell’autista, dopo di chè facendomi l’occhiolino mi rispose:
“No Barbara, la Dottoressa nonostante la sua notorietà è una persona molto riservata, lo deve essere per forza di cose vista la sua posizione, e poi io sono pagata per fare ricerche per suo conto, non avrebbe senso impicciarmi dei fatti suoi” … altro occhiolino !!!
“Capito, e di cos’altro ti occupi?”
“seguo la Dottoressa nei suoi impegni, organizzo la sua agenda, gestisco anche il suo personale di servizio come le cameriere e gli autisti, quello che ci sta accompagnando l’ho assunto io”.
Denise era una persona molto vicina alla Bonanni, doveva conoscerne le abitudini, i gusti, sicuramente sapeva molto sul suo conto, avere un buon rapporto con Lei mi avrebbe forse permesso di saperne di più su chi mi teneva al guinzaglio, e quella donna, per quanto mi incutesse timore, aveva un fascino straordinario, il fascino del predatore perfetto ed io volevo sapere tutto sul suo conto.
Continuammo a chiacchierare per tutto il tragitto, il paesaggio era incantevole, Denise mi spiegò che la tenuta della Dottoressa si trovava distante dal centro cittadino, da li a breve imboccammo un viale sterrato, i rami degli alberi ai lati scendevano lunghi sulla strada, quasi a voler coprire la via con un velo di mistero, era impossibile vedere oltre un paio di metri, avevo notato la presenza di alcune telecamere a circuito chiuso, la Dottoressa era molto attenta alla sua privacy ed alla sua sicurezza, Denise mi spiegò che quando la Bonanni risiedeva a Ginevra, quei boschi erano controllati 24 ore al giorno da guardie armate.
Arrivammo al cancello dell’abitazione, al centro dell’inferriata vi era un logo in ferro battuto, mi accorsi immediatamente che era identico al pendaglio che portavo al collo, il marchio di fabbrica della Dottoressa Bonanni, fu quello un particolare che mi riportò alla mente un pensiero, o meglio mi convinsi ulteriormente che varcando quella soglia sarei tornata ad essere un suo oggetto, ancora una volta la cosa non mi turbò, mi sentivo una privilegiata, parte di un sistema aperto a pochi, e se questo voleva dire essere la puttanella della Dottoressa, poco male, in fondo aveva ragione Denise, quell’orgia in quell’appartamento del centro mi era piaciuta ed ora quasi speravo che i prossimi giorni mi avrebbero regalato le medesime sensazioni … l’unico problema erano i rimorsi di coscienza che avrei provato al mio ritorno, ma forse, col tempo, anche quelli sarebbero scomparsi così come era scomparso il mio pudore.
I domestici della Bonanni ci aspettavo sulla porta di accesso, una donna e due uomini sulla quarantina, Denise li salutò con fare amichevole e me li presentò:
“Barbara, ti presento la Sig.ra Monia, lei è la Domestica personale della Dottoressa, i due Signori alle spalle sono Federico e Pietro e sono alle sue dipendenze”.
La Sig. Monia non aveva assolutamente l’aspetto di una domestica, come tutto il resto del personale della Dottoressa che avevo avuto modo di incontrare fino a quel momento era di bell’aspetto, come tutte le altre aveva un seno prosperoso ed un abbigliamento curato, la mia attenzione ricadde subito sul pendolo identico al mio e che, come me, anche lei portava al collo … un’altra compagna di giochi? Quasi sicuramente si, sembrava la classifica MILF da film porno, fisico snello, tette enormi e labbra carnose; i due uomini alle sue spalle avevano una corporatura robusta, anche loro sembravano tutto tranne che degli inservienti, più tardi Denise mi avrebbe spiegato che i due erano due assistenti della Sig.ra Monia e che vivevano nella tenuta tutto l’anno, il resto del personale di servizio della casa era quello che sempre seguiva la Dottoressa quando si spostava da una residenza all’altra.
La Sig.ra Monia mi si avvicinò e porgendomi la mano per presentarsi e mi disse:
“Buongiorno Signorina, piacere di conoscerla, io Sono Monia mi occupo dei servizi della tenuta, la sua stanza è al piano di sopra, Federico la accompagnerà, troverà tutto ciò che le serve per la notte, se dovesse avere bisogno di altro sappia che sono a sua completa disposizione, la Dottoressa aspetta lei e la signorina Denise fra un’ora nel suo studio”.
Fummo accompagnate nelle nostre camere che erano al piano superiore del fabbricato, la mia, rispetto alla camera di Denise, era sull’ala opposta della villa … per mia sorpresa la stanza era molto semplice, all’interno vi era un letto ad una piazza e mezza con testata in ferro battuto ed uno scrittoio in legno massello con una piccola lampada da scrivania; alla sinistra dello scrittoio una porta dava accesso ad un piccolo bagno di servizio; la finestra alla destra del letto si affacciava sul retro della villa dove vi era una piscina, tutt’attorno un solarium con i lettini disposti in maniera ordinata lungo il bordo vasca.
Notai la presenza delle due cagnette da guardia della Bonanni, la mora e la bionda … prendevano il sole in topless distese sul prato intorno al solarium, non rimasi sorpresa della loro presenza tutt’al più mi sorprese vedere i due uomini che le facevano compagnia, due ragazzi sui 25 anni dal fisico longilineo in costume da bagno, sembravano avere una certa confidenza fra loro, al dire il vero sembravano due coppiette che si rilassavano durante un week end fuori porta.
Decisi di fregarmene, entrai in bagno per darmi una rinfrescata e diedi un’ultima rettifica al lavoro della mia estetista, poi indossai un jeans con una camicetta ed i miei soliti tacchi, proprio mentre stavo per uscire dalla stanza alla mia porta bussò Denise, insieme ci recammo nello studio della dottoressa, scendemmo le scale ed attraversammo un salotto con un enorme vetrata che confinava col bordo vasca della piscina, notai che le due cagnette ed i loro maschietti dovevano essere rientrati nei loro alloggi, seduti sul divano al centro della stanza i due uomini della security che avevo avuto il “piacere” di conoscere qualche giorno prima; al fondo del salottino una porta a cui Denise bussò con delicatezza, una voce rispose imperativa … “AVANTI” … era la voce della Dottoressa Bonanni.
Entrammo nell’ufficio, la Dottoressa era seduta alla sua scrivania intenta a leggere alcuni documenti, io e Denise restammo sulla porta in attesa di una sua reazione che non tardò ad arrivare:
“Ciao Denise e … Benvenuta nella mia casa Barbara, ha avuto modo di sistemare le sue cose nella stanza che le abbiamo affidato?”
“Buonasera Dottoressa, si ho sistemato le mie cose mi sono data una rinfrescata, la ringrazio”
“Molto bene, sono sicura che si troverà a suo agio qui con noi, come avrà potuto notare avremo anche un po’ di compagnia in questi giorni, ma la prego si segga abbiamo un paio di cose di cui discutere”
Mi sedetti di fronte a lei, diversamente Denise si posizionò in piedi alle sue spalle, la Dottoressa mi porse una cartellina e mi disse:
“Barbara questo è il suo contratto di lavoro, potrà leggerlo con calma e restituirmelo prima di domani sera, considero la sua firma una pura formalità visto che Lei è qui con noi, pertanto la considero sin da ora alle mie dipendenze, per quanto riguarda i suoi impegni per i prossimi giorni spero le sia tutto chiaro, abbiamo avuto delle difficoltà ad interpretare i registri vendita della UTICA, speriamo che lei possa esserci utile nel chiarirci le idee, la giornata di domani le sarà utile per le sue ricerche, l’incontro per la firma dell’acquisizione è fissato per mercoledì pomeriggio seguirà una sorta di ricevimento per celebrare l’acquisizione della nuova azienda, ceneremo in un locale di mia proprietà, in quell’occasione lei sarà presentata ad alcuni miei collaboratori, ci sono domande?”
“no, o meglio, cosa dovrei fare oggi?” La Bonanni mi sorrise e rispose:
“Relax cara bambina … abbiamo avuto un bel da fare nel week end per preparare questa operazione, ed oggi ci rilassiamo … vuole essere dei Nostri?”
“perché no … qual’è il programma?”
“può fare quello che le pare, personalmente credo che mi rilasserò nella spa?
“la SPA?” … la Bonanni sorrise in risposta alla mia reazione meravigliata
“si Barbara, questa abitazione risale al 1600, era una casa patronale in cui vivevano più famiglie, le cantine del piano interrato venivano utilizzate per la conservazione dei prodotti dei campi, visti gli spazi abbondantemente generosi decisi di ricavarne una zona relax, ci sono una piscina calda, un bagno-turco, una sauna ed un idromassaggio, se le fa piacere potrà utilizzarla anche Lei, ma non si senta obbligata, oggi potrà impiegare il suo tempo come meglio crede”
Non ci pensai un attimo e risposi:
“accetto volentieri l’invito Dottoressa, e solo che non ho portato un costume”
Al mio dire Denise soffocò una risata ed intervenne dicendo:
“non credo che ne avrai bisogno Barbara, e poi è talmente bello starsene nudi in quell’angolo di paradiso”
“ok, nessun problema, tu vieni con Noi?”
Alla mia domanda rispose la Dottoressa “certo che viene con noi, credo che Denise non rinuncerebbe per nulla al mondo alla sua compagnia mia cara bambina, e credo che in fondo la cosa piaccia anche a Lei, non è così?”
La dottoressa abbozzò il suo ghigno malizioso, aveva voluto farmi capire che aveva captato l’attrazione reciproca che c’era fra me e Denise, la mia compagna di giochi rimase per un attimo in una situazione di imbarazzo, mentre io avevo risposto alla mia padrona con un’espressione altrettanto peccaminosa.
Al piano inferiore si accedeva tramite una scala stretta, le pareti erano di un intonaco irregolare quasi a voler conservare lo stato grezzo del tempo passato, la discesa sembrava infinita, il piano inferiore doveva trovarsi parecchi metri sotto il livello della strada, la dottoressa faceva strada e dietro di me ero scortata da Denise; arrivati al fondo dei gradini un’ultima porta, la Dottoressa la aprì e potei ammirare quello splendido luogo, un’ambiente estremamente silenzioso, la vasca della piscina sarà stata dieci metri per sette, profonda circa un metro e mezzo, al fondo l’idromassaggio dove le due stronzette si erano rifugiate insieme ai loro accompagnatori.
Feci pochi passi seguendo la Bonanni, ad attenderci c’era Monia con indosso una vestaglia di raso color porpora, senza curarsi di altro incominciò ad aiutare la dottoressa a svestirsi, le abbassò la lampo del vestito e chinandosi sulla ginocchia lo fece scivolare ai suoi piedi, le sbottonò il reggiseno e le sfilò il perizoma, io guardai Denise interdetta, mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai:
“scusa ma i due giovanotti al fondo? Si insomma la Dottoressa e senza vestiti e quei due ci stanno osservando, ma chi sono?”
La dottoressa sembrò sentirmi o più probabilmente aveva captato i miei pensieri e senza voltarsi disse:
“Io mie care bambine incomincio con un bagno turco ed un massaggio, Monia ha delle mani fatate, Lei Barbara non stia troppo a preoccuparsi della presenza dei due giovanotti al fondo, li consideri parte dell’arredamento”
Mi venne naturale una risata, Denise mi mise le mani sulle spalle e mi sussurrò a sua volta :
“stai tranquilla Barbara, non c’è nulla di cui preoccuparsi … sono solo “fanti” “
Da subito non capii, poi mi fu chiaro il riferimento agli scacchi di cui mi aveva parlato Denise in aereo, i fanti sono i pezzi della scacchiera con meno valore, quelli che normalmente vengono sacrificati a salvaguardia della regina … Denise continuò:
“posso aiutarti a spogliarti?”
Io la guardai ed accennai un sorriso, nel contempo Denise aveva già iniziato a sbottonarmi la camicetta, vidi la Bonanni prendere sottobraccio Monia e recarsi verso il Bagno-turco, la porta si aprì e ne uscì una folta nuvola di vapore attraverso la quale le due sparirono.
Ero praticamente nuda, ricambiai la cortesia ricevuta da Denise sbottonandole il reggiseno, ancora una volta quello splendido seno scuro mi regalava un brivido di eccitazione, le sfiorai i capezzoli mordendomi il labbro inferiore, Denise mi fermò:
“Non ora Barbara, andiamo, raggiungiamo la Dottoressa, sono sicura che gradirà la tua presenza”
Raggiungemmo il bagno turco tenendoci per mano, tutt’intorno alle pareti vi erano delle panche in muratura, la dottoressa era sdraiata prona su quella di fronte alla porta e Monia, svestitasi della sua vestaglia le stava spalmando dell’olio canforato sulla schiena; mi accomodai sulla panca di sinistra, Denise su quella di fronte a me, anche se oramai non ero nuova a queste situazioni, mi sentivo in imbarazzo, la presenza di volti nuovi ed il fatto di essere nuda di fronte a loro aveva risvegliato quel briciolo di pudore che era rimasto in me, inoltre Monia mi guardava intensamente mentre massaggiava il corpo della Dottoressa, la Bonanni naturalmente se ne era accorta e mi disse:
“Barbara lo sapeva che il bagno-turco è una pratica che gli uomini praticano sin dall’antichità per rilassarsi e procurarsi benessere? Nell’antica Roma le famiglie Patrizie erano solite frequentare posti come questi, era cosa normale che i Signori godessero di questi piaceri completamente nudi ed era altrettanto normale che lo facessero in compagnia dei loro schiavi, nudi anche loro e servizievoli nell’aiutare i loro padroni con la toiletta del corpo o con l’uso degli olii profumati. Spesso le schiave si accoppiavano con i loro padroni, e per questo solo le serve più belle avevano accesso a questi luoghi, erano delle privilegiate e naturalmente godevano di trattamenti particolari rispetto ai loro simili, a loro erano risparmiati i lavori più faticosi ed erano protette perché il loro valore commerciale era superiore alla media … erano un bene da tutelare.”
“No dottoressa, non la sapevo … mi scusi se il mio comportamento la mette a disagio ma sa, tutte queste facce nuove”
“se si riferisce a Monia posso garantirle che è una collaboratrice molto discreta, e poi come le ho detto ha due mani fantastiche, le piacerebbe provarle su di lei?”
“ma … non saprei”
“Monia, mia cara, occupati delle signorina Barbara, a me penserà Denise, sempre che ne abbia voglia”
“certo Dottoressa è un piacere” rispose Denise.
Monia si alzò dal corpo della Bonanni dirigendosi verso di me, al contempo Denise si tirò su in piedi ed iniziò a cospargere il proprio corpo con l’olio di canfora, Monia mi fece mettere distesa a pancia sotto con il capo rivolto verso la Dottoressa che ero mi guardava con i suoi occhi attenti a raccogliere ogni mia emozione.
Vidi Denise sdraiarsi sopra la schiena della Dottoressa ed incominciare a strusciare il proprio corpo oleato su di essa, vedevo le sue tette schiacciarsi contro la schiena della Bonanni ed in quel momento provavo una certa invidia, Monia aveva incominciato a manipolare le mie carni ed avvicinandosi al mio orecchio mi bisbigliò: “si rilassi signorina, non può che giovarne”; decisi di chiudere gli occhi e godermi quel momento, Monia andò avanti per parecchi minuti a massaggiare la mia schiena, poi concentrò la sua attenzione verso le mie gambe ed il mio culetto, non so se vi è mai capitato ma il massaggio ai glutei è una roba fantastica.
Ad un certo punto sentii le dita di Monia scendere nel mio interno coscia, spalancai gli occhi per il brivido che ricevetti quando la sue dita sfiorarono le labbra della mia fighetta, potei vedere che la dottoressa si era posizionata in posizione supina, Denise strusciava il suo interno coscia sulla gamba della dottoressa, le massaggiava il seno con le mani ed era ormai chiaro che quello che doveva essere un massaggio era ormai diventato una mezza scopata.
Monia interruppe ogni indugio e cominicò a penetrarmi prima con un dito, poi con due, si chinò verso di me ed incominciò a leccarmi lo sfintere ed i primi gemiti di piacere incominciarono ad uscire dalla mia bocca, la dottoressa interruppe tutti dicendo:
“portatemela!”
Vidi Denise alzarsi in piedi e venire verso di me, insieme a Monia mi aiutarono a tirarmi su e mi invitarono a mettermi a cavalcioni della bocca della Bonanni che guardandomi mi disse “del resto io non ti ho ancora assaggiato”
Senti la lingua della Dottoressa insinuarsi dentro di me, Denise incominciò a leccare la Bonanni fra le cosce e Monia … Monia si mise anche lei a cavalcioni della Bonanni, proprio di fronte a me, continuò a palpare il mio corpo tastandomi il seno, leccandomi i capezzoli, a tratti me li mordicchiava provocandomi un leggero dolore che subito veniva placato dai suoi baci, ad un tratto senti un qualcosa insidiarsi nel mio culetto, mi voltai e vidi Denise che nel leccare la fica della Dottoressa si adoperava nello spingermi dentro il vibratore che avevo già “conosciuto” durante il viaggio in aereo … restai per qualche secondo con lo sguardo su Denise, sembrava posseduta, vidi il bacino della Bonanni inarcarsi per il godimento e per tutta risposta Denise spinse completamente il suo giocatollo dentro il mio culo, urlai per il dolore ma il mio grido fu soffocato da Monia che misasi in piedi mi afferrò per i capelli e mi spinse con la bocca contro la sua figa.
Incominciai a perdere ogni lume di ragione, l’intimità di Monia aveva un sapore di fragola, doveva aver usato uno di quei lubrificanti aromatizzati che però non coprivano completamente il sapore acre dei suoi umori … sentivo la lingua della Bonanni che a tratti si ritirava, incominciava a gemere ed ora ormai pronta per l’orgasmo, pochi secondi ed esplose in un urlo perentorio … la Dottoressa era venuta copiosamente.
Senti il suo corpo rilassarsi, io invece ero un fascio di muscoli tesi, Denise abbandonò la fica della Dottoressa e si pose dietro di me cingendomi un seno con la mano destra mentre con la sinistra continuava a stantuffarmi il culo con il suo giocattolo, sentivo le sue tette premere contro la mia schiena, la Bonanni ricominciò a leccarmi fra le cosce e Monia strusciava la sua figa contro la mia lingua in maniera sempre più forsennata.
Passarono pochi istanti e Monia mi squirtò in bocca senza tanti complimenti dicendomi “bevi troietta, ingoia tutto fino all’ultima goccia”, cercai di obbedirle ma ad un certo punto l’eccessiva quantità mi provocò un conato di Vomito così che Monia, continuando a stimolarsi, mi squirtò in faccia ricoprendomi totalmente il viso del suo nettare.
Ero al centro delle attenzioni di tre valchirie, tre demoni a cui ero stata data in pasto come vittima sacrificale, ero sfinita ma per mia sorpresa, nonostante il piacere provato, non ero ancora venuta, la Dottoressa se ne accorse e mentre ci ricomponevamo da quel quadretto mi disse: “Cosa c’è Bambina, non ti ho sentito godere, forse non ti è piaciuto o forse hai bisogno di qualcosa di più … forse hai voglia di un cazzo vero e non di quel pezzo di plastica con cui ti abbiamo deflorato?”
Mi venne naturale rispondere alla Bonanni con una risata e le dissi: “bhè anche se fosse non mi sembra che nessuna delle presenti possa soddisfare questa necessità”
La Bonanni ricambiò la risata e mi rispose “ne sei sicura tesoro … vieni con me”
La dottoressa mi condusse fuori dal Bagnoturco, insieme ci dirigemmo verso l’idromassaggio, mentre camminavamo una a fianco all’altra mi mise una mano sul culo e mi ci infilo un dito dentro … incredibile, mi portava in giro per la spa guidandomi con un dito infilato nel culo.
Arrivammo all’idromassaggio e vi entrammo insieme, le due puttanelle erano sparite nuovamente, l’acqua era calda, continuammo a scambiarci effusioni, da sotto l’acqua ci sditalinavamo a vicenda e ci baciavamo con passione, andammo avanti per un po’ fino a che non vidi venire verso di noi Monia e Denise, al fianco di Monia i due inservienti Federico e Pietro completamente nudi, Lei li dirigeva verso di noi tirandoli per i loro cazzi gia ben eretti, sembrava portasse a spasso due cagnolini al guinzaglio … la stessa scena era ripetuta da Denise che si trascinava dietro i due neri della sicurezza, anche loro “pronti all’uso” … probabilmente li avevano “preparati” preventivamente perché fossero pronti a soddisfare le nostre voglie.
La Bonanni mi spinse contro il bordo della vasca e guardandomi negli occhi mi disse: “ecco Bambina mia, come vedi in questo posto tutto può succedere”
Sentii la schiena urtare le pareti dell’idromassaggio, i due uomini della sicurezza si erano seduti sul bordo vasca, alla mia sinistra ed alla mia destra avevo alla portata due esemplari di cazzo nero di 25 centimetri … avevano un diametro notevole ed erano pieni di venature pulsanti per l’eccitazione.
Li presi in mano ed incominciai a segarli lentamente, vedevo gli occhi dei due trasmettere l’eccitazione di due tori imbizzarriti, nel contempo entrarono all’interno della vasca Monia ed i due inservienti che immediatamente andarono a cingere il corpo della dottoressa, potei notare che anche loro avevano due arnesi di rispettabilissime dimensioni, mi resi conto che anche questo particolare non doveva essere casuale, alla Dottoressa piacevano le cose belle.
Monia restò leggermente in disparte all’interno della vasca, Pietro si posizionò dietro la Bonanni, incominciò a palpare le tette ed a leccargli il collo, Federico dal davanti le infilò la lingua in bocca ed incominciò a stimolarle la fica con la mano, la dottoressa continuò a mantenere quell’attegiamento da vedova nera ma era evidente che la sua eccitazione stava rincominciando a lievitare, mi guardò e mi disse: “allora bambina, sei qui per guardare o per divertirti”, a tale comando risposi girandomi verso l’esterno della vasca ed incominciando a succhiare a turno quei due enormi arnesi mentre sentivo le mani di Monia posarsi sui mie fianchi ed il suo seno spingersi contro la mia schiena.
CONTINUA ...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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